GLI STRUMENTI MODERNI DELLA GEOGRAFIA

Come si realizzavano le carte geografiche tanti anni fa?

Tanti anni fa era necessario misurare direttamente il territorio.
I cartografi e i geografi guardavano con attenzione il territorio e poi lo disegnavano.

Ma disegnare una carta era davvero molto difficile perché bisognava riportare molti particolari.

Strumenti moderni

Oggi i cartografi e i geografi possono utilizzare strumenti moderni e più veloci, come le fotografie, i satelliti e i computer.

Ad esempio questo è il modo per fotografare un territorio:
un aereo sorvola il territorio e il cartografo scatta le foto di continuo.
Per rappresentare i rilievi ( come le montagne ) il cartografo deve scattare foto da punti di vista diversi.

Poi, le foto vengono messe vicine come un puzzle, così da sembrare un vero quadro del paesaggio.
Dopo i cartografi mettono un foglio di carta trasparente sopra le fotografie e le copiano.
Così i cartografi realizzano le carte geografiche!

Oggi i cartografi possono utilizzare diversi strumenti moderni oltre le normali fotografie.
Gli altri strumenti dei cartografi sono:

  • I SATELLITI
  • I COMPUTER
  • I RADAR
  • LE FOTOGRAFIE ALL’INFRAROSSO

I SATELLITI sono apparecchi giganti in orbita intorno alla terra.
Essi possono scattare foto per 24 ore continue e possono dare immagini molto ampie, come interi continenti. In questo modo è possibile vedere l’intero pianeta.

Grazie ai satelliti possiamo:

  • osservare il territorio
  • disegnare il territorio
  • analizzare le caratteristiche del territorio

Inoltre, le fotografie satellitari indicano con precisione la posizione degli elementi della superficie terrestre e possono dare informazioni sullo sviluppo dei centri urbani, sulla quantità di vegetazione e sulla qualità del terreno.

I COMPUTER sono davvero utili perché servono a elaborare le immagini fotografiche.
A volte le foto dei satelliti non risultano molto chiare perché ci sono le nuvole e lo smog.
I computer possono cancellare le nuvole o altri elementi fastidiosi così è possibile avere un’immagine chiara e precisa della terra.

I satelliti mandano le informazioni ai computer così possono migliorare le immagini dei satelliti e ricostruirle. Con il disegno elettronico del computer è possibile ottenere carte tridimensionali molto dettagliate e realistiche.

E’ inoltre possibile vedere sullo schermo del computer i cambiamenti fisici di un determinato territorio.
I RADAR sono strumenti speciali perché mandano onde elettromagnetiche verso la Terra, la terra manda l’eco e l’eco torna al radar e da un informazione per esempio sull’altezza di una montagna.

La FOTOGRAFIA ALL’INFRAROSSO 
Ci sono macchine fotografiche speciali: le macchinette all’infrarosso. Le macchinette all’infrarosso hanno una particolare pellicola fotografica che è utile per studiare le piante e funziona in questo modo:
la pellicola cambia colore ad esempio se le piante hanno molte foglie la pellicola prende un tipo di colore, se le piante non hanno foglie la pellicola prende un colore diverso etc.

ORIENTARSI NELLO SPAZIO: GLI STRUMENTI DI IERI E DI OGGI

Sapersi orientare nello spazio, significa prima di tutto sapere dove ci troviamo, saper collocare i luoghi nello spazio intorno a noi e riconoscere quale direzione bisogna prendere per raggiungerli. Insomma, per saperci orientare dobbiamo essere in grado di collocare luoghi e percorsi in una specie di “carta mentale”.  

Per orientarsi, di solito ci si basa su luoghi noti  e facili da riconoscere, come piazze, incroci, palazzi e monumenti. Quando però ci si trova in spazi aperti, come il mare o il deserto, non ci sono elementi di riferimento. In questi casi ci si orienta con i punti cardinali.

I punti cardinali sono importanti anche per consultare le carte geografiche. Tutte le carte sono disegnate con il Nord in alto: a partire da questo punto si può determinare la posizione di ogni luogo  rispetto a un altro e la direzione da seguire per raggiungere la meta.

Infatti con il Nord in alto, abbiano a destra l’Est (dove nasce il Sole), a sinistra l’Ovest (dove il Sole tramonta) e in basso il Sud ( dove il Sole a mezzogiorno raggiunge il punto più alto). Proviamo ora ad immaginare come un uomo primitivo doveva spiegare a un amico dove si trovasse  un corso d’acqua o la tana di una belva o dove ci fossero alberi carichi di frutta.

Come faceva? Il  bisogno di rappresentare il territorio forse lo portava ad usare dei pezzettini di legno e dei sassi per descrivere gli elementi di riferimento del paesaggio: un rilievo, un corso d’acqua, un bosco … Quei semplici tentativi furono l’inizio di un lungo percorso che ha condotto l’uomo alla produzione di carte geografiche.

Per rilevare i dati, i nostri antenati percorsero a piedi i territori, salirono sui  rilievi più alti, si avventurarono a navigare per mari sconosciuti orientandosi solo con le stelle.

Le opere cartografiche

Le prime testimonianze di opere cartografiche che conosciamo sono quelle dei Babilonesi. Essi incisero nell’argilla la più antica pianta di città che si conosca.

Gli Indiani d’America, che seguivano i bisonti da cacciare, usavano le pelli degli animali catturati per disegnare il tragitto da percorrere.

Gli antichi Greci realizzarono carte del mondo allora conosciuto sulla base dei racconti di navigatori e mercanti. Cominciarono anche a rappresentare il mondo come una sfera.

Le carte geografiche preparate dai Romani servivano soprattutto ai mercanti e ai militari: a loro interessavano le posizioni di città, fiumi, strade e montagne. Di queste carte ci è giunta una riproduzione medievale, che può essere considerata la prima carta stradale della storia.

Con lo sviluppo della navigazione al tempo delle Repubbliche Marinare, intorno all’anno Mille, si cominciarono a disegnare le carte nautiche: le coste del Mediterraneo, per la prima volta, avevano i loro veri contorni.

Più tardi, a partire dalla fine del ‘400, le scoperte geografiche dei grandi navigatori Colombo, Vespucci, Magellano e Caboto arricchirono le carte di nuove terre: ormai il disegno dei continenti era definito.

Inoltre ci si orientava nel territorio in maniera diversa grazie all’uso di nuovi strumenti: insieme alla bussola

vennero usati l’astrolabio, che serviva per misurare l’altezza degli astri sull’orizzonte,

il quadrante, con il quale si poteva calcolare abbastanza facilmente la latitudine,

il timone fisso, che permetteva il controllo della nave anche durante le tempeste.

In seguito le carte diventarono più complete grazie alle informazioni degli esploratori che si avventuravano all’interno dei  continenti.

Oggi la rilevazione del territorio è facilitata dalle riprese effettuate dagli aerei e dai satelliti artificiali.

I dati e le fotografie così ottenuti sono utilizzati per costruire le carte geografiche con il computer.

Le carte geografiche sono rappresentazioni grafiche ridotte perché, non sarebbe possibile avere una carta grande come il territorio stesso. Lo spazio, quindi, deve essere rimpicciolito rispetto alla realtà.

Chi disegna le carte, il cartografo, mantiene la stessa riduzione per tutti gli elementi, per rispettare le proporzioni. Questa riduzione si chiama scala ed è sempre indicata sulla carta.

Le carte geografiche sono simboliche, perché i vari elementi della realtà vengono raffigurati con simboli convenzionali. Per capire bene una carta dobbiamo allora conoscere il significato dei simboli, che di solito è indicato nella legenda.

Per preparare una carta geografica, bisogna osservare dall’alto il luogo che si vuole rappresentare: l’aula di scuola, una casa, un quartiere, un intero paese, una città o un territorio ancora più vasto.

Poi è necessario: schiacciare gli elementi del territorio e rimpicciolire il territorio.

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